We all make mistakes, there's no need to argue, but misinformation transcends excusable fault. It's not about distraction, carelessness or misspelling: it's simply not permissible for a journalist. And it is just too much, particularly to me and I dare not imagine to which degree to the person concerned. I strongly hope one day the fashion world will comprise in its vocabulary the concept of respect for animal life, but until that moment comes, I look to Stella McCartney in absolute awe. She is innovative, capable of conveying a timeless form of elegance. She's even the daughter of one of my beloved Beatles (!) and a staunch animal rights activist. Without exaggeration, she's everything I aspire to be. So I think you will understand my dismay when, leafing through the latest issue of Interior (a supplement to Panorama, a well known Italian magazine), my attention was drawn by a caption referring to one of the masterpieces of the Maison: the Falabella bag. The caption reads: "Bottom left, accessories by Stella McCartney: shoes with bright colors and jewelry details and bags in soft leather with metal strap." A true modern heresy by Rosa Tessa and - not to forget - all the staff headed by Gilda Bojardi, who failed to do their revision. To add insult to injury, the author had the bad taste to mention the British designer in an article also referring to fur as the "highlight of the season," even comparing it to "jewellery". Utterly unacceptable.
A tutti capita di fare errori, non si discute, ma la cattiva informazione non rientra nella gamma. Non è distrazione, non è sbadataggine, non è un errore di ortografia. Non è ammissibile per un giornalista. E questo è davvero troppo, in modo particolare per me e non oso nemmeno immaginare in che misura per la diretta interessata. Io che spero fortemente che un giorno la Moda possa inserire nel proprio vocabolario il concetto di rispetto nei confronti della vita degli animali, guardo a Stella McCartney con infinita ammirazione. Innovativa, capace di connotare un'eleganza senza tempo, persino figlia di uno dei miei amati Beatles e convinta animalista. Senza esagerare, lei è tutto ciò a cui punto. Potrete allora capire l'orrore provato quando, sfogliando l'ultimo numero di Interni, allegato a Panorama, l'occhio mi è caduto su una didascalia relativa ad uno dei capolavori della Maison: la borsa Falabella. Tale didascalia riporta: "In basso da sinistra, accessori di Stella McCartney: scarpe con colori accesi e dettagli bijoux e borse in morbida pelle con tracolla in metallo". Una vera eresia moderna, merito di Rosa Tessa e - se vogliamo - di tutto lo staff capitanato da Gilda Bojardi, che non ha saputo fare il proprio lavoro di revisione. Come ciliegina sulla torta, il cattivo gusto di citare la stilista britannica in un articolo che si riferisce alle pellicce come il "pezzo forte della stagione", paragonate addirittura a dei "bijoux". Assolutamente inammissibile.
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